Perché investire in azioni è così figo?

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Perché investire in azioni è così figo?

L’investimento in azioni è forse l’operatività più emblematica quando si pensa ai mercati finanziari.

Hollywood ha contribuito a formare nell’immaginario collettivo l’immagine dello speculatore che compra o vende aziende per lucrare al massimo sui movimenti di borsa attraverso personaggi iconici come l’insider trader senza scrupoli Gordon Gekko (Michael Douglas), il lupo-truffatore di Wall Street Jordan Belfort (film basato sull’autobiografia dello stesso Belfort, interpretato da Leonardo DiCaprio) e addirittura il consulente finanziario nonché psicopatico e assassino seriale Patrick Bateman, portato sul grande schermo da Christian Bale in American Psycho.

Ma al di là dell’aura mistica e spesso oscura instillata nella nostra mente dalla macchina della propaganda statunitense, investire in azioni presenta alcuni vantaggi oggettivi e innegabili.

Vediamoli insieme.

Performance

Uno dei vantaggi principali di fare stock picking sono le performance.

Se con gli ETF compriamo in modo passivo un intero indice, con lo stock picking facciamo un’attenta selezione dei migliori titoli al fine di guadagnare di più.

Ovviamente non si tratta di una macchinetta sputa soldi: lo stock picking rispetta tutti i parametri dell’investimento professionale e in quanto tale presenta un certo grado di rischio.

Però se possiamo puntare a una performance più rilevante che con gli ETF senza devastanti difficoltà, allora è un dovere provarci.

Ma è davvero possibile sovraperformare gli indici? Ecco qualche esempio.

Google vs. S&P500
Facebook vs. S&P500
McDonald’s vs. S&P500

Considerando che l’S&P500 è uno degli indici più performanti di sempre, un’azione che lo sovraperforma è in assoluto uno degli asset migliori al mondo!

Costi

Un altro dei vantaggi innegabili dello stock picking è la quasi totale assenza di costi.

I costi principali relativi a questo tipo di investimento sono due:

  • commissioni: la quota fissa che ci chiede il broker per effettuare le singole operazioni;
  • tasse: a fine anno bisogna pagare il capital gain sulle plusvalenze, ovvero sui guadagni (rispetto agli ETF possiamo anche compensare le eventuali minusvalenze, quindi abbiamo una situazione più vantaggiosa).

Stop.

Non c’è alcun tipo di costo aggiuntivo e questo concorre a migliorare il risultato finale in portafoglio.

Infrastruttura

Per fare stock picking non c’è bisogno di un computer potente o di qualche software particolare.

Non c’è alcun tipo di requisito tecnico.

Nel trading, ad esempio, ci sono infrastrutture anche complesse da dover implementare al fine di applicare la propria strategia. 

L’unico requisito per lo stock picking invece è il broker, ovvero l’intermediario che permette l’invio dell’ordine.

A seconda dei mercati su cui si intende investire, potrebbe bastare anche una semplice banca online italiana.

Tempo

Lo stock picking è un metodo d’investimento che richiede un dispendio di tempo veramente ridotto: bastano poche ore al mese per operare in maniera efficace e profittevole.

L’orizzonte temporale è lungo e oggettivamente non c’è quasi nulla da fare, se non in specifiche occasioni.

Capitali

Il capitale di partenza per lavorare con le azioni è relativamente basso. Dipende da:

  • portafoglio;
  • prezzo per azione.

Il portafoglio contempla l’affiancamento di diverse aziende. Più azioni contiene il portafoglio e più sarà costoso.

Il prezzo dell’azione è estremamente variabile. Ad esempio FF (Future Fuel) quota circa 15$ nel momento in cui scriviamo, ovvero servono solo 15 dollari per comprarne un’azione.

Amazon nel momento in cui scriviamo quota oltre 3.100$, ovvero servono oltre 3.000$ per comprare un’azione.

Per fortuna ci sono più di 7.000 azioni tra cui scegliere e quindi non avremo mai problemi a trovare aziende adatte alle nostre tasche!

Competenze

Sicuramente quando si ha a che fare con i mercati finanziari è necessario non sottovalutare l’importanza di un’adeguata preparazione. 

I mercati sono difficili e ci sono in ballo i nostri soldi: la prudenza non è mai troppa!

D’altra parte, da un punto di vista squisitamente tecnico, le azioni sono relativamete “semplici”. Sicuramente molto più semplici di altri strumenti finanziari come i future o le opzioni.

Questo rende lo stock picking adatto a chiunque, purché acquisisca le competenze necessarie.

Figaggine

Ok, non è un vantaggio oggettivo, ma torniamo all’incipit di questo articolo: investire in azioni è davvero figo!

La sensazione di poter influire, seppur in minima parte, sui destini di un’azienda che sta rivoluzionando il suo settore.

La possibilità di gustarsi una bibita essendo proprietari di una quota di quella stessa azienda.

Il piacere di scovare la nuova Amazon anni prima che sia sulla bocca di tutti.

Perché ache se siamo persone razionali e coi piedi per terra, in fondo a tutti noi piace sentirci un po’ come Gordon Gekko o Jordan Belfort.

Dei lupi in cerca di prede da stanare per primi.

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